Immanuel Kant

Biografia 



Immanuel Kant nasce il 22 aprile 1724 nella periferia di Königsberg, una cittadina della Prussia orientale.
Viene segnato profondamente dalla sua educazione religiosa di tipo pietista, che lo renderà un uomo serio e responsabile. 
Nel 1740 si iscrive all'Università dove intraprenderà numerosi studi differenti come scienze naturali, matematica, teologia, filosofia, letteratura latina.
Nel 1755 consegue il titolo di "Dottore in filosofia" e si abilita all'insegnamento universitario.
Solo nel 1770 riesce a ottenere la cattedra di logica e metafisica, ma continua a sviluppare il suo interesse per tutte le materie sopra citate, oltre alla geografia, all'antropologia, alla pedagogia.
Opere 
La produzione di Kant si divide in due fasi

  • precritica, anteriore alla pubblicazione delle tre opere principali 
  • quella del criticismo
Nella prima fase si annoverano  Sogni di un visionario chiariti con i sogni della metafisica
Nella seconda si annoverano Critica della ragion pura, Critica della ragion pratica e Critica del giudizio.

Pensiero Filosofico 
Il problema della conoscenza nella Critica della ragion pura- Che cosa posso sapere?

Secondo Kant la conoscenza, al fine di appurare quali sono le condizioni di possibilità della scienza e capire se è possibile una metafisica come scienza. A questo scopo si analizzano le proposizioni (i giudizi) della scienza stessa.

Nella Critica della ragion pura si sostiene che i giudizi si distinguono in 3 tipologie:

  1. analitici
  • in essi il predicato esplicita solo il contenuto del soggetto

  • possiedono universalità e necessità ma non accrescono il sapere

     2. sintetici a posteriori 

  • in essi il predicato aggiunge novità al soggetto
  •  accrescono il sapere ma sono particolari e contingenti

      3.sintetici a priori  
  • accrescono il sapere, essendo sintetici 
  • sono dotati di universalità e necessità, essendo a priori

Negli ultimi due punti si possono notare due aspetti:

  • materiale: fanno parte le esperienze sensibili che il soggetto riceve passivamente dall'esperienza
  •  formale: modalità a priori con cui la mente ordina attivamente le impressioni.

Da questo nasce la rivoluzione Copernicana, secondo la quale non è la mente a doversi adattare alla realtà, a la realtà a dover adattarsi alle capacità cognitive del soggetto.

La Dottrina degli elementi è suddivisa a sua volta in:

Logica trascendentale suddivisa a sua volta in:

- Analitica trascendentale:studia la facoltà dell'intelletto, consente di unificare le intuizioni sensibili sotto le 12 categorie la legittimità della loro applicazione è giustificata con la deduzione trascendentale, secondo cui tutto il processo conoscitivo è fondato sull'io penso, il legislatore della natura intesa come realtà fenomenica distinta dalla realtà noumenica.

- dialettica trascendentale, studia la ragione; cerca di superare i limiti dell'esperienza attraverso:

~Unificazione dei dati del senso interno: idea dell'anima

~L'unificazione dei dati del senso esterno: idea del mondo

~Unificazione dei dati del senso interno ed esterno:idea di Dio.

Estetica trascendentale: studia la conoscenza sensibile,la quale è passiva e attiva al tempo stesso, infatti riceve dell'esperienza i dati percettivi e li organizza attraverso due forme a priori

~Spazio: la forma del senso esterno

~Tempo: la forma del senso interno.

CRITICA DELLA RAGION PRATICA

Si afferma che la legge morale è un fatto della ragione, è in condizionata e universale e ha la forma del comando perché deve contrastare la sensibilità e gli impulsi egoistici.

La ragion pratica coincide con la volontà che è la facoltà che permette di agire sulla base di principi normativi

- le massime: prescrizioni di carattere soggettivo

- gli imperativi: prescrizioni di carattere oggettivo

Distinti a loro volta in

•imperativi ipotetici

•imperativi categorici
L'azione è morale quando è compiuto solo in vista e per rispetto del dovere soddisfa il principio di universalizzazione, ampliato attraverso le tre formulazioni dell'imperativo categorico che impongono di agire:

1. Soltanto secondo quella massima che, al tempo stesso puoi volete che diventa una legge universale

2.in un modo da trattare l'umanità dia nella tua persona sia in quella di ogni altro, sempre anche come fine e mai semplicemente come mezzo.

3. In modo tale che la volontà in base alla massima possa considerare contemporaneamente se stessa come universalmente legislatrice.

La moralità richiede la conformità al dove te ma anche la convinzione interiore:

• in essa l'uomo si eleva al di sopra del sensibile e delle leggi della natura

•su di essa si fonda la religione, infatti le principali dottrine religiose sono postulati della ragion pratica:
- l'esistenza di Dio garantisce la possibilità del sommo bene

-l'immortalità dell'anima garantisce la realizzabilità del sommo bene.
CRITICA DEL GIUDIZIO

analizza la facoltà del sentimento intesa come organo dei giudizi riflettenti i quali, si distinguono in:

- giudizi determinanti (dell'intelletto): determinano l'oggetto fenomenico unificando il molteplice attraverso le categorie dell'intelletto

- giudizi estetici

- giudizi teologici
Nella critica del giudizio si afferma che il giudizio estetico nasce dal sentimento di piacere o dispiacere. Esso è contemplativo e disinteressato ma soprattutto universale, infatti in tutti gli uomini esiste un senso comune il quale coglie l'accordo tra l'immagine della cosa e le nostre esigenze di unità e finalità, la bellezza non è nelle cose ma nel soggetto che la percepisce.

Il sublime è il sentimento dell'illimitato si distingue:

•sublime matematico: oggetto la grandezza della natura

•sublime dinamico: oggetto potenza della natura

Il giudizio teologico deriva da un'esistenza insopprimibile del soggetto, il quale è portato a supporre la presenza di un fine intrinseco nel mondo organico

 Kant - la geometria;

-uno spazio desunto in maniera pura non può essere la somma di molti spazi, ma solo un

tutto unico, che, limitandosi, produce differenti spazi. Su questa argomentazione logica si

potrebbe anche fondare l'astronomia, che in fondo non è che una matematica applicata alla

fisica (la stessa teoria matematica degli insiemi potrebbe rientrare in tale argomentazione);

-sul piano metafisico noi possiamo pensare allo spazio come a una grandezza infinita, che

rende possibile un numero infinito di rappresentazioni. La rappresentazione dell'universo ha

 la connotazione della "infinità" non per un ragionamento logico, ma semplicemente perché

non si è in grado di dimostrarne la finitezza.

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