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Visualizzazione dei post da dicembre, 2018

Il dualismo cartesiano

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Secondo Cartesio la res extensa, cioè la materia e la res cogitans, cioè il pensiero sono due entità distinte e separate. L'anima, infatti può continuare ad esistere anche se il corpo muore, tuttavia anima e corpo interagiscono tra loro grazie alla ghiandola pineale, la quale consente di unificare le sensazioni e di creare una connessione tra spirito e materia. Nell'uomo si possono distinguere: le azioni, che dipendono dalla volontà e sono frutto dell'agire libero, e le passioni, che sono affezioni involontarie causate dalle forze meccaniche del corpo. L'uomo deve dominare le passioni che lo rendono schiavo, in questo si svincola dalla soggezione al corpo e afferma il libero arbitrio, in ciò consiste la saggezza. La saggezza è il dominio della ragione sulle passioni e il rispetto delle tre massime della morale provvisoria:  obbedire alle leggi del proprio paese, seguire i dettami della ragione e vincere piuttosto se stessi che la fortuna

Cartesio: la materia è il mondo fisico

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Secondo la fisica cartesiana il mondo è una grande sostanza estesa, res extensa, la quale è uniforme e continua ed è senza limiti o indefinita. Questo tipo di pensiero comporta l'esclusione assoluta del vuoto e presenta l'idea che, nella res extensa, non vi siano incrementi e decrementi di materia ma solo variazione di forma. Perciò tutto l'universo è regolato da due principi: la materia inerte e la quantità costante di moto. Quest'ultimo  è soggetto alle tre leggi del movimento: inerzia, moto rettilineo e conservazione della quantità di moto. Cartesio ritiene che la natura sia una macchina, la quale segue unicamente le leggi dell'estensione e del movimento, quindi essa va studiata solo nelle sue caratteristiche oggettive.

Cartesio: Dio come garante di evidenza

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Secondo Cartesio il soggetto è sicuro della propria esistenza come essere pensante, quindi ha certezza delle proprie idee, oggetto immediato del pensiero. Per Cartesio esse si distinguono in idee avventizie, derivanti dall’esperienza, idee fattizie, inventate dal soggetto e idee innate, non provenienti nè dall’esperienza nè dal soggetto, tra esse vi è l’idea di Dio. È in base a questa idea che Cartesio afferma che Dio esiste. L’idea di Dio, come essere perfetto, non può scaturire da un essere imperfetto poiché vi è una proporzionalità tra la perfezione di un’idea e la perfezione della sua causa. Il filosofo afferma inoltre che questo pensiero deve scaturire da un essere perfetto, Dio, egli infatti l’ha impressa nella mente umana. Se Dio esiste ed è l’essere perfetto, allora Dio è buono e non inganna gli uomini dunque la facoltà  conoscitiva degli uomini è affidabile, è vero ciò che la ragione ci presenta in modo chiaro e distinto.